Nuovi pattern

venerdì 28 ottobre 2011

In questi giorni, oltre al moderato ottimismo per il mio primo esperimento di capo multitaglia, ho avuto due soddisfazioni: la prima è l'uscita del libro 23 progetti di maglia e uncinetto per la ricerca contro il cancro, che ora è qui, in mio possesso (finalmente!). Il libro, che è stato recensito ottimamente anche sul blog di United Colors Of Benetton, è acquistabile online in formato cartaceo o digitale (basta seguire i link). Secondo me sarebbe un'ottima idea regalo per Natale...

La seconda soddisfazione riguarda invece l'uscita dei miei primi due pattern a pagamento per Biella The Wool Company.
Si tratta di uno scialle crescent, Diamante e di una borsa copriboule a forma di pecora biellese.

Diamante
 
Ornella, la pecora di Biella

Il sito propone una collezione di filati nuovi e una serie di pattern creati appositamente da Natascia Sartini, Letizia Prella, Emma Fassio e da me.




Come nasce un nuovo modello nella tana dell'orso 3: esperimenti sulle taglie

giovedì 27 ottobre 2011

Elaborare diverse taglie per un nuovo modello, per me, è la cosa più difficile in assoluto. In queste settimane sono stata impegnata con il cardigan Sunshine on my shoulders, che vorrei riuscire a pubblicare in 5 taglie e, come promesso, vi fornirò un riassunto di quest'esperienza, riferendo dei problemi che ho incontrato e delle risorse di cui mi sono servita per riuscire nell'impresa.

Come dice Jenna Wilson in Multisize me (un articolo comparso su Knitty Spring 2008, che vi consiglio di leggere), disegnare un modello in più taglie è in gran parte una questione di aritmetica e di note, prese con cura mentre si realizza il prototipo nella taglia che ci interessa.  Bisogna anche farsi un'idea delle misure delle altre taglie in cui vogliamo scrivere lo schema. Per fortuna, anche se non esiste una vera e propria bibbia delle misure standard, ci sono alcune tabelle consultabili online (quella di Ysolda, per esempio, o quelle a cui rimanda questa pagina del Craft Yarn Council of America). In queste pagine si trovano le misure chiave da tenere in considerazione quando si progetta un capo e le differenze tra una taglia e le altre.
Un altro concetto base che vi si può trovare è quello di ease, che io tradurrei con vestibilità (naturalmente, se qualcuno ha un termine migliore, accetto volentieri suggerimenti). Si tratta di decidere come vestirà il capo che andiamo a progettare: stretto, aderente, normale, comodo, abbondante.
Morale, mi ci sono un po' persa, ma ce la sto facendo, e presto inizierò la fase dei test.

differenza fra taglia L e XL
Il motivo del mio sconforto iniziale è stato il campione. Ne ho fatti diversi, per individuare il ferro migliore da usare con il filato scelto, poi, una volta scelti i ferri ne ho fatti diversi per vedere che corrispondessero fra loro (non volevo sorprese una volta passata a lavorare su un numero maggiore di maglie), ma non c'è stato verso: i campioni coincidevano, ma un volta finito il dietro non tornava niente, possibile? Per fortuna, una volta bloccato il capo le misure tornavano al loro posto. (Continua...)

Critica costruttiva? Sì, grazie

domenica 16 ottobre 2011

Avviso ai naviganti: questo post potrebbe non piacervi, entrate a vostro rischio!

Il mondo delle appassionate di maglia e di uncinetto in rete, ma forse è vero per altri ambiti creativi, in Italia, ma anche all'estero è caratterizzato da un grande fair play, almeno in superficie. Spesso mi trovo a pensare che i blog, Ravelry, facebook siano carenti di un ingrediente fondamentale per la crescita di ognuno di noi, come blogger, come artigiani, come designer, come maglisti o magliai che dir si voglia (c'è qualcuno che riesce a colmare questa mia incredibile lacuna? Non c'è verso che riesca a ricordarmi la differenza ; ): la critica costruttiva.

Sono io ad avere questa impressione oppure è vero che non c'è mai verso di sentirsi rivolgere un commento negativo, magari educato e gentile (non c'è bisogno di fare gli str...) su un progetto, su un post, su un pattern?

Con questo l'orso approva pubblicamente i commenti negativi sui propri lavori, nei limiti della decenza ; )

Non post ursino, più che altro Marziano

venerdì 14 ottobre 2011

Questo è un non post: vi rimando a un post del Grande Marziano sulla storia dell'orsetta Hope, uccisa a due anni per sport. Più sotto riporto il commento che gli ho lasciato.

Vaghe stelle della speranza morta ammazzata

Un bastardo ha ucciso un orso. Anzi, un'orsa per la verità. È accaduto la sera del 16 settembre scorso, in un bosco del Minnesota, terra aspra di plantigradi e cacciatori, dove la caccia all'orso è legale per lo meno in alcune settimane dell'anno. Un farabutto ha ucciso un'orsa... continua a leggere

"Per me è molto difficile non scadere nella retorica o nelle maledizioni (le più colorite) quando si parla di questo argomento. Per questo motivo non ho scritto niente sull'uccisione di Hope nel mio spazio. Lascio il mio pensiero qui da te, consapevole che possa non essere condiviso da molti.
Io non sopporto che vengano uccisi gli animali, fatico a reprimere la voglia di piangere quando supero i camion carichi di bestiame in autostrada e distolgo lo sguardo per non vederli. Non mangio carne perché non posso sentirmi sulle spalle il peso di tutto quel dolore.
Non sono buona, quando si verificano incidenti di caccia e lo vengo a sapere, gioisco, perché c'è stata un po' giustizia e penso che chi riesce a macellare gli animali (almeno dove ci sarebbero alternative, non certo fra gli Inuit...) sia un essere cattivo o inferiore.
Grazie per la dedica."

Mi ha lasciata di stucco l'esiguo numero di commenti a questo post sul blog del Marziano, di solito molto letto e vissuto. Forse questa volta era più difficile.

Unite contro il cancro giveaway

mercoledì 12 ottobre 2011



Vi ricordate il libro degli schemi di Unite contro il cancro? Sta finalmente per uscire, per la soddisfazione di Ciami e di tutti quelli che hanno collaborato alla sua realizzazione.
Questo post vuole promuovere il giveaway del blog, che permetterà a una fortunata estratta a sorte di portarsi a casa una copia del volume. Al link (poco più indietro e in alto a destra nella sidebar di questo blog) troverete tutte le istruzioni per partecipare. Mi raccomando, diffondete, spammate, per una volta è un bene!

Ecco un'anteprima del libro, con le splendide foto di Federico Sangiorgi.

Come nasce un modello nella tana dell'orso 2

lunedì 3 ottobre 2011


La parte più difficile, nella creazione di uno schema complesso come quello di un maglione, soprattutto se pensato per un fisico molto diverso dal nostro, è senz'altro l'elaborazione delle taglie.
Ho sempre disegnato da me i modelli per me e per amici e familiari, seguendo una regola semplice ed empirica: prendevo un maglione che stesse bene al destinatario, lo misuravo nei punti strategici (fianchi , vita, giro seno o torace, spalle, lunghezza delle maniche e così via), prendevo nota, disegnavo uno schizzo del modello che volevo realizzare, facevo un campione con la tensione che ritenevo opportuna e, con un po' di calcoli e un po' di spannometria ursina il nuovo maglione nasceva senza intoppi.
Disegnare un modello e scrivere il pattern per la pubblicazione è tutta un'altra storia. Le taglie devono essere conformi agli standard, occorre dare indicazioni sulla vestibilità (come sarà il capo? stretto, comodo, oversize?), i calcoli e le misurazioni devono essere precisi.
Insomma, un mezzo delirio. In questi giorni mi sto occupando di Sunshine on my shoulders, che avevo realizzato lo scorso anno e che vorrei cercare di pubblicare prima che finisca questo inverno. Vorrei raccontarvi la mia avventura, passo dopo passo, e condividere con voi tutto il processo e le risorse che utilizzerò (link e bibliografia). Spero di essere utile a chi tenterà questa strada dopo di me e conto sui vostri suggerimenti, se mi vedrete sull'orlo del baratro!

Come nasce un nuovo modello nella tana dell'orso

Cosa succede sul divano dell'orso quando nasce un nuovo modello? Quanti progetti affollano la mia testa di plantigrado?
Il soggiorno non è più presentabile, tutti i buoni propositi di fare ordine nella riserva lanifera costruendo cassettiere vanno a farsi benedire. Per progettare ho bisogno del disordine, di trovare sempre a portata di artiglio tutti i miei attrezzi, la carta per gli schizzi, i fogli quadrettati per disegnare i grafici dei motivi lace, penne, gomme e matite e un certo numero di gomitoli diversi, per fare campioni che disfo sbuffando (o rugliando, a seconda del grado di frustrazione, che dipende a sua volta dal numero di tentativi abortiti in precedenza).

In questi giorni sto lavorando a tre progetti:
Un set per la notte dei senza dimora (ho scelto il cappello su Ravelry e spero di riuscire a fare i guanti senza dita modificando il mio modello Onda su onda per semplificarli in modo da permettere a più persone di realizzarne, magari proprio per chi potrebbe averne bisogno)

A hat fit for a boyfriend (di Stephanie Nicole)

Un nuovo scialle lace con il mio amato Kid seta, ancora top secret!

La taglia xl del mio Sunshine on my shoulders, perché mi è stato commissionato e per riuscire finalmente a pubblicare lo schema.

Dovrei proprio essere più veloce, o avere più tempo.