Dei test

sabato 23 giugno 2012

Scrivere schemi e istruzioni per il lavoro a maglia (e immagino anche per l'uncinetto) è un lavoro abbastanza difficile, che non si può prendere con troppa superficialità. La parte veramente leggera e divertente, per me, dura poche ore, il tempo di afferrare un'idea, disegnare uno schizzo, scegliere il filato. Il resto non è noioso, anzi, ma può essere impegnativo. C'è il piacere di realizzare il capo e di vederlo finito, ma ci sono molti calcoli, tentativi, errori, la seccatura di fare il campione, magari più volte per azzeccare la misura dei ferri, i tempi di attesa per lasciarlo asciugare e poi ci sono i test, che durano diverse settimane.

Far testare il progetto prima di pubblicarlo è fondamentale, perché le prime stesure dei pattern sono un concentrato di errori micidiale e perché non è detto che le istruzioni, che a noi sembrano chiarissime, risultino comprensibili a chi prova a realizzare il nostro modello. Inoltre l'opinione di altre knitter è importantissima perché spesso ci fornisce, oltre alla correzione di errori di calcolo, di battitura ecc, spunti per migliorare la comprensibilità del testo, lo stile in cui lo scriviamo, la grafica del file che andremo a presentare e molto altro. Per questa ragione ogni modello, a mio avviso, andrebbe fatto testare da più persone, una sicuramente non basta, ma per me il numero minimo è 3, quello ideale è 5 o 6. Numeri che raddoppiano, se vogliamo pubblicare il pattern in un'altra lingua, perché, se i calcoli e le misure si possono verificare con l'aiuto delle tester italiane, la versione inglese avrà bisogno di una verifica a sua volta (che riguarderà la grammatica, la sintassi, la chiarezza delle istruzioni, la correttezza delle abbreviazioni ecc).


Per reclutare tester, di solito, mi rivolgo al gruppo Made in Italiano (su Ravelry), dedicato ai modelli originali scritti nella nostra lingua, oppure al gruppo Free Pattern Testers (sempre su Ravelry), per fare i test in inglese. Nel primo caso il lavoro si svolge in modo più libero e anarchico, nel secondo è organizzato in modo preciso, con regole ferree e disciplina, scadenze e doveri. A me non piace troppo la disciplina, ma ho imparato ad apprezzare  i metodi del gruppo internazionale e la loro professionalità e consiglio a chi si sta avvicinando, come me, allo scrivere i propri pattern, di visitarlo e di farne uso.

Insomma, scrivere un pattern non è facile, scriverlo bene è difficile ed è il frutto del lavoro di molte persone, che vorrei ringraziare dal profondo del mio cuore ursino, perché offrono la loro esperienza o inesperienza (quest'ultima è altrettanto importante), sono curiose, intelligenti, disponibili, precise, competenti, rompiscatole a proposito, generose nei confronti di chi ha disegnato il modello, ma anche di chi lo andrà poi a scaricare per sferruzzarlo. Non faccio qui i loro nomi, perchè sono tantissime, potrei dimenticarmene qualcuna e perché ho l'abitudine di scrivere i loro nomi o nick name in fondo a ogni schema, fra i ringraziamenti, cosa che ritengo doverosa.

L'immagine proviene dal sito http://www.bearsoftheworld.net/sun_bears.asp


Per concludere (e qui consiglio a chi ama il web sdolcinato dei soli commenti positivi e delle faccine che sorridono sempre e a ogni costo, di smettere di leggere, perché ciò che sto per scrivere non vi piacerà), una pernacchia ursina a chi si offre di fare i test e poi sparisce senza dire una parola: non si fa così, a meno che non siate state colpite da un fulmine (e so che non è così, perché vi vedo scorrazzare libere e felici per le praterie della rete). Proporsi per testare un pattern non è obbligatorio, finire il test una volta iniziato neppure, ci mancherebbe, ma scrivere due righe per dire che avete cambiato idea, che il pattern è un casino e non vi ci raccapezzate o qualunque cosa vi venga in mente sarebbe più educato.

Un cappello a pois

giovedì 14 giugno 2012

In questi giorni non riesco a scrivere, ho troppo da fare. Devo cercare di finire il Summit che mi servirebbe per un matrimonio il 30 giugno (sarà dura), ho un sacco di pattern da scrivere e lo schema del mio nuovo cappello, disegnato per il progetto QuelloCheHo di Unfilodi, in test.

Si chiama Polka dot e l'ho realizzato con il filato Serena di Manos del Uruguay (ne sono bastati 30gr!), un misto baby alpaca e cotone pima molto interessante, con una gamma di colori che mi piace particolarmente. Il cappello nella foto è fatto con la sfumatura Deep Sea.


La parte inferiore del cappello è lavorata con un motivo a pois, che si diradano verso l'alto. Il bordo è ripreso in un secondo tempo per la chiusura con l'i-cord bind off. Spero che possa essere disponibile presto, su Ravelry e su Unfilodi.com!

Ancora maglia solidale

venerdì 1 giugno 2012

Riprendo il concetto espresso da un'illustre Lanista quasi Anonima, dal blog Try2knit: finchè ci sarà qualcuno disposto ad aiutare chi è in difficoltà (e in questi anni ce n'è e ce ne sarà bisogno, pare), c'è speranza per tutti, e poi, aggiungo io, dare una mano fa bene anche e soprattuto a chi la offre, quindi vi segnalo un po' di iniziative che vi faranno stare sicuramente meglio, in questo momento buio della nostra storia.

Cuore di Maglia, l'associazione arcinota che si occupa di bambini prematuri e non solo, organizza una raccolta per i bambini dell'Emilia colpita dal terremoto, seguite il link per avere tutti i dettagli.

Alice Twain ha lanciato un appello alle designer italiane, sempre per l'Emilia, se ne parla qui, nel gruppo Made in italiano su Ravelry: se scrivete pattern e vi va di partecipare, date un'occhiata alla discussione.

Lulù di Unfilodi, invece, ci invita a partecipare a un'importante progetto per fornire cappellini eleganti e stilosi alle pazienti che hanno perso i capelli a causa della chemioterapia. Si tratta di tradurre pattern stranieri, testare le traduzioni, creare nuovi schemi, per avere una libreria di modelli di chemo cap in italiano. I cappelli realizzati (prototipi e test knit) verranno donati a chi ne ha bisogno. Per conoscere i particolari, leggete questo articolo e i post del gruppo Ravelry QuelloCheHo, dedicato al progetto. I filati per i test saranno offerti da Unfilodi.