Calzini in corso

martedì 28 ottobre 2014

L'idea di avere freddo ai piedi, un incubo che si avvicina, giorno dopo giorno, sempre di più, vi fa rabbrividire? È il momento di prepararsi e di sferruzzare un bel paio di calzini.

Pur adorando l'inverno e il freddo, devo ammettere che sentire i piedi ghiacciati è una cosa che non sopporto, per questo devo avere delle calze calde e confortevoli sempre a disposizione, anche in casa. Per questo l'anno scorso ho realizzato i calzini Stracciatella e ho scritto le istruzioni per sferruzzarli. Il pattern è gratuito, ma, se avete poca dimestichezza con il tema calzini e abitate nelle vicinanze di Genova, domenica 23 novembre potreste cogliere l'occasione di venire a imparare a farli insieme a me.

Calzini stracciatella, pattern gratuito.

Questione di fili, la rassegna di appuntamenti domenicali dedicati alla maglia e organizzati da La fonte della lana (il mitico negozio di Via Galata 27r - Genova), presenta Facciamo la calza, un workshop dedicato ai calzini, tenuto dal vostro orso preferito.

Impareremo a fare i calzini con il gioco di ferri o con il magic loop (a seconda delle preferenze di ogni alliev*), partendo dalla punta (toe-up). Useremo un filato un po' grosso, un aran weight e ferri 4,00 - 4,50 mm (a seconda della mano di ognun*), per lavorare più velocemente e per ottenere dei calzini che siano veramente coccolosi e caldissimi. Affronteremo una carrellata di tecniche interessanti, dalla lavorazione della punta al tallone a maglie passate e perfino un po' di colourwork, con la lavorazione stranded del motivo a scacchi che decora la punta.

AGGIORNAMENTO: I posti liberi per questa data sono esauriti. Chi fosse interessat* a una seconda edizione (che verrà programmata prossimamente) può chiedere informazioni o iscriversi direttamente in negozio, o telefonando allo 010 562594.

L'orso è estremamente felice di tenere finalmente un corso nella sua città!

There is also an English version of the pattern, it's free and you can find it here: Stracciatella socks

Una vecchia conoscenza

martedì 21 ottobre 2014

Hold the  line

Pubblicati un paio di anni fa all'interno della raccolta Storie di donne, gomitoli, tanti bambini e un cuore, per raccogliere fondi a favore di Cuore di Maglia, questi guanti senza dita sono un modello molto speciale per me. Non dovrei dirlo, ma li trovo belli e molto eleganti, confortevoli (perché aderiscono bene alla mano) e decisamente nel mio stile.

Le righe verticali sono ottenute grazie alla lavorazione a coste bicolori, che fa di questo progetto un modello adatto  chi vuole cimentarsi nelle prime esperienze di colour work ed allenarsi con la lavorazione stranded, tenendo un filo nella sinistra e uno nella destra. Un altro pregio di questi guanti è il fatto che impiegano una quantità veramente ridotta di filato, circa 30 - 40 gr in tutto (190 - 250 m). Io ho usato un avanzo di Kauni Effektgarn 8/2. Per lavorare a due colori ho separato due fasce di colore dello stesso gomitolo riavvolgendole in due piccole e pratiche minicaciotte.



Qui invece potete vedere i guanti in una prospettiva un po' balorda, che ho deciso di inquadrare per mostrarvi l'unica microcucitura del pattern: 2 maglie tra pollice e mano, per rendere invisibile la congiunzione fra i due elementi.



Perché la faccio tanto lunga? Perché ho deciso di ripubblicarli sia in italiano che in inglese. La prima versione resta a disposizione di chi la volesse acquistare all'interno della raccolta (che trovate qui) per sostenere Cuore di Maglia. La nuova, che ho rivisto grazie all'aiuto del gruppo free pattern testers di Ravelry (santo subito!), è acquistabile per 2,00 euro dal mio Ravelry shop. In realtà, dal momento che sono un orso genovese, ma, a suo modo generoso, inserendo il codice HOLDLINE prima di pagare, chi vorrà acquistarli otterrà uno sconto del 50%, ma solo fino al 31 ottobre... il tempo stringe!

Potrebbero anche essere proposti per un KAL dei prossimi nel nuovo e ben frequentato gruppo del Collettivo maglia 198 su facebook (gruppo nato per gestire tutti i KAL con i modelli del collettivo e per raccogliere tutte le eventuali richieste di assistenza, proposte ecc relative ai nostri pattern)... io vi ho avvisato.

Link alla versione in inglese (English version here)
Link alla versione in italiano



La maglia alla guerra

sabato 4 ottobre 2014

Alcuni giorni fa ho visitato, quasi in extremis, perché chiuderà i battenti il 5 ottobre, una mostra di fotografie di Robert Capa, qui a Genova, a Palazzo Ducale. Robert Capa (Il suo vero nome era Endre Friedmann), fotografo Ungherese di indiscutibile fama e talento, si occupava di fotogiornalismo, ed era un reporter dal fronte, dai tempi della guerra civile in Spagna (dove perse la vita sua moglie, la fotografa Gerda Taro) alla prima guerra d'Indocina, durante la quale morì, saltando su una mina, nel 1954.

Le foto esposte erano quelle che Capa scattò in Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale. Il mio stupore cresceva, una foto dopo l'altra, per l'incredibile capacità dell'autore di cogliere situazioni buffe, inquadrandole magistralmente, al volo e con mezzi decisamente meno versatili di quelli a nostra disposizione,  di ritrarre volti e situazioni piene di dolore e drammaticità con grazia e poesia, vedere le foto in grande formato è molto diverso da sfogliare libri e cataloghi, ma la sorpresa mi aspettava proprio in fondo alla mostra. Una foto particolare: due donne, autiste delle ambulanze francesi, si rilassano lavorando a maglia, una con un gioco di ferri, l'altra con i ferri dritti, in attesa di essere chiamate per il loro turno, sotto le bombe. Erano a Cassino, nel 1944. Chissà se hanno potuto finire i loro lavori, se sono tornate a casa.



Capa diceva che, se le foto non sono abbastanza buone, significa che non sei abbastanza vicino. Cerco sempre di ricordarmene, perché è vero, e non solo in termini di metri.

Se amate la fotografia, vi consiglio il libro Leggermente fuori fuoco (ed. Contrasto), con testi e foto di Robert Capa. ci sono molte foto della mostra (non questa, però) e gran parte della sua vita di fotografo al fronte.